Progetto DADA

Anno scolastico 2023/2024

La scuola DADA (Didattiche per Ambienti d'Apprendimento) prevede le aule assegnate ai docenti e i ragazzi che si spostano, in un contesto innovativo.

Presentazione

Data

dal 1 Settembre 2023 al 31 Agosto 2024

Descrizione del progetto

D.A.D.A. è l’acronimo di Didattiche per Ambienti di Apprendimento e nasce con l’obiettivo di valorizzare il buono del sistema educativo italiano, colmare il gap con i “best performers” europei, migliorare ed incrementare il successo scolastico di ciascuno studente favorendone dinamiche motivazionali e di apprendimento efficaci per l’acquisizione delle abilità di studio proprie del Lifelong Learning.

E’ una radicale innovazione pedagogico–didattica e organizzativa con l’obiettivo di coniugare l’alta qualità dell’insegnamento italiano con la funzionalità organizzativa di matrice anglosassone. Gli istituti funzionano per “aula–ambiente di apprendimento”, assegnata a uno o due docenti della medesima disciplina, con i ragazzi che si spostano durante i cambi d’ora. Ciò favorisce l’adozione, nella quotidianità scolastica, di modelli didattici funzionali a quei processi di insegnamento-apprendimento attivo in cui gli studenti possano divenire attori principali e motivati nella costruzione dei loro saperi. La trasformazione degli ambienti di apprendimento e della struttura organizzativa conduce alla trasformazione in senso costruttivista del rapporto insegnamento-apprendimento. La sfida consiste proprio nella sua realizzazione operativa rimanendo praticamente invariati molti dei fattori che determinano il sistema scolastico italiano.

L’idea è quella di poter proporre il progetto DADA come un modello paradigmatico. Sia dal punto di visto metodologico sia organizzativo. Che si ponga come eccellenza delle buone pratiche della scuola italiana. Ricalca il modello svedese nel quale l’aula come concetto standard non esiste più, ma viene concepita come spazio da condividere, ambiente accogliente in cui il movimento è fluido e la tecnologia è fulcro dell’intera struttura.

La caratteristica principale delle classi odierne è quella di essere gruppi eterogenei di alunni. La scuola lavora già nell’ottica della personalizzazione degli apprendimenti, attuando percorsi individualizzati a seconda dei diversi stili cognitivi nell’ottica di potenziare le competenze individuali di ciascun studente. Le classi, infatti, possono includere sia studenti capaci di attivare efficaci strategie di apprendimento, di utilizzare bene le conoscenze già acquisite, di regolare l’attenzione e l’impegno in rapporto alle difficoltà dei compiti mostrando interesse, sia studenti che, invece, elaborano i contenuti in modo superficiale, non hanno la forza di persistere di fronte agli ostacoli, manifestano una scarsa fiducia nelle loro capacità, affrontano i compiti e le attività scolastiche con poco impegno e con scarso entusiasmo. La situazione di eterogeneità produce altri nodi critici. Ad esempio: come far interagire costruttivamente studenti capaci con studenti meno capaci? Come strutturare l’apprendimento tenendo presente che alcuni saranno in grado di portarlo a termine, mentre altri faranno più fatica? Quali forme di istruzione dare agli studenti con scarso rendimento per migliorare la loro situazione scolastica promuovere un positivo concetto di sé? Come rendere significative le conoscenze da apprendere? Come suscitare curiosità attorno alle conoscenze scolastiche in coloro in cui il desiderio di conoscere si è spento o si è orientato verso temi e contenuti non scolastici? L’eterogeneità richiede il superamento della didattica trasmissiva, fondata sulla sequenza: spiegazione, studio individuale e verifica scritta ed orale, proponendo un’innovazione metodologica e di setting d’aula che diventi un vero e proprio progetto culturale che valorizzi le metodologie specifiche di ogni professionalità docente, puntando al benessere degli alunni a scuola. Alunni che hanno bisogni formativi diversi rispetto a qualche decennio fa.

 

PERCHÈ DADA?

• Per offrire un ambiente che crei ben-essere negli alunni e negli insegnanti, sostenendo l’attenzione e l’autonomia.

• Per offrire una didattica motivante, capace di rispondere alle esigenze degli alunni di oggi.

• Per insegnare, valorizzando la scoperta e la collaborazione tra pari. Per coltivare i talenti e sviluppare l’autoconsapevolezza e tutte le potenzialità dei ragazzi.

• Per favorire la comunicazione non solo tra gli alunni, ma anche tra il corpo docente, affinché non vadano perse idee, progetti ed attività, che meritano di essere realizzati.

• Per rendere la scuola un ambiente attraente, dove lo stare a scuola sia piacevole e invitante.

 

COME DADA?

Aule colorate e personalizzate, classi che si trasformano in attivi e stimolanti laboratori e studenti sempre in movimento fra una classe e l’altra. È un perfetto scenario da high school americana la realtà che si sta profilando ormai da qualche anno in molte scuole italiane. Sparisce dunque l’aula concepita come spazio omologato e “in serie”, sempre uguale nel corso dell’anno e per tutte le materie, in cui l’alunno entra la mattina ed esce dopo le canoniche ore di lezione, ma si trasforma in un ambiente accogliente, in cui il movimento è libero e la tecnologia è indispensabile. Si tratta, da un lato, di una concezione dello spazio scolastico all’americana elaborato attraverso la valorizzazione delle aule e di una nuova organizzazione logistica.

Gli studenti si muovono fra le classi in base all’orario delle lezione e raggiungono i docenti nelle aule della materia: gli spazi vengono allestiti ed arredati secondo il gusto e il profilo professionale e culturale dell’insegnante e in base alla materia di insegnamento. Negli spostamenti tra le varie aule didattiche i ragazzi, fortemente responsabilizzati, si dimostrano attivi e indipendenti: sanno che ad ogni cambio dell’ora devono avvicinarsi in tempi brevi verso l’aula della lezione successiva. Questo approccio fluido e vitale del metodo viene percepito come uno stimolo, in linea con alcuni studi neuro-scientifici che dimostrano che la regola d’oro per mantenere attiva la mente è stimolare il corpo al movimento, secondo il ben noto principio di mens sana in corpore sano. Non si tratta, però, di una semplice copia a carbone del modello anglosassone, il metodo di insegnamento e i contenuti restano infatti di stampo tradizionalmente italiano, con una fondamentale apertura verso l’uso delle tecnologie che supportano l’apprendimento.

Lo sostengono numerose ricerche universitarie: innovare il setting organizzativo delle classi aiuta gli studenti a collaborare e ad apprendere meglio. Perchè, come affermava il pedagosista Loris Malaguzzi, “ lo spazio didattico è come un terzo insegnante”.

Quando si parla di didattica “innovativa”, la prima cosa a cui si fa riferimento sono i nuovi e alternativi metodi di insegnamento. Pochi pensano a quanto sia fondamentale, per l’apprendimento dei ragazzi, una giusta e meditata organizzazione delle classi. Secondo una ricerca inglese fatta dall’Università di Salford (Manchester) e intitolata Clever Classrooms, il rendimento degli alunni delle scuole elementari migliora se l’aula in cui studiano è bella, vivibile e colorata. Le aule ben progettate, afferma la ricerca, possono aumentare l’apprendimento negli alunni fino al 16% in un solo anno. Tutti indizi che fanno riflettere su come il giusto setting organizzativo dello spazio e il loro arredamento possa aiutare gli studenti ad apprendere meglio e con più coinvolgimento. E quindi: spazi aperti, arredi flessibili, classi colorate, banchi con le ruote, schermi interattivi e sedie scorrevoli diventano gli elementi di una nuova idea di classe, che abbandona lo spazio e il setting tradizionali e favorisce un coinvolgimento da parte degli studenti.

ESEMPI DI DADA

Il metodo “DADA” assegna le classi ai docenti e fa spostare gli studenti di aula in aula

La particolarità del metodo “D.A.D.A.” si basa sulla creazione di ambienti di apprendimento attivi e sulla continua mobilità degli studenti: al cambio dell’ora, infatti, gli alunni cambiano aula a seconda della materia che devono seguire, mentre i docenti rimangono nella relativa aula. Ogni “aula–ambiente di apprendimento”, viene infatti assegnata a uno o due docenti della medesima disciplina, che organizzano e modulano gli spazi, gli arredi e gli accessori nel modo a loro più funzionale, anche in collaborazione con gli alunni stessi.

Perché è efficace? Perché rende dinamiche le lezioni e perché ogni aula è personalizzata dal docente della materia e stimola gli studenti a una migliore concentrazione.

Banchi in gruppo materiale in comune

L’aula è disposta secondo alcune delle teorie messe a punto dal pedagogista francese Célestin Freine: lavorare in gruppo e non individualmente, con i banchi disposti a isole e il materiale didattico (penne, matite, colori, gomme, pennarelli) ad uso comune.

Perché è efficace? Perché gli studenti hanno la possibilità di lavorare in gruppo e non singolarmente e di poter sfruttare spazi liberi. Migliora la socialità e si apprezzano le diversità di ognuno. Il fatto di condividere il materiale scolastico avvicina i ragazzi ai concetti della condivisione e della convivenza.

Scuola senza banchi

Studiare senza banchi, in uno spazio fluido e aperto si puo! Superando il modello monosetting, abbandona radicalmente l’idea della classe tradizionale. L’ambiente di apprendimento scolastico è suddiviso in cinque spazi, ciascuno dei quali è fondato su specifici processi cognitivi in un virtuoso equilibrio tra ambiente fisico e digitale. Non esistono nemmeno muri e non esiste il concetto della “classe”, ma ampi spazi luminosi che gli alunni possono sfruttare liberamente. I grandi spazi open-space hanno il preciso obiettivo di formare studenti open-minded.

Perché è efficace? Perché rende l’ambiente scolastico estremamente stimolante, migliora l’autonomia e il senso di responsabilità degli alunni.

 

Obiettivi

Favorire l'insegnamento-apprendimento attivo.

Rendere gli studenti gli attori protagonisti della costruzione dei loro saperi.

Luogo

VIA PRALONGO 44

VIA PRALONGO 44

Responsabile

Partecipanti

Gli alunni della Scuola Secondaria di Monastier.