Progetto Orientamento

Anno scolastico 2023/2024

Il macro-progetto d'Istituto "Orientiamoci... Cosa faremo da grandi?", avviato dall'a.s 2019/20, mira all'orientamento di tutti gli alunni dai 3 ai 14 anni.

Presentazione

Data

dal 1 Settembre 2023 al 31 Agosto 2024

Descrizione del progetto

MOTIVAZIONE FORMATIVA DEL PROGETTO

La motivazione profonda alla base di questo progetto risiede nella volontà di condurre tutti gli alunni al conseguimento del successo formativo, attraverso la scoperta e la consapevolezza delle proprie capacità ed attitudini.

FINALITA’

L’attività di orientamento è un processo di formazione inteso come etero-orientamento che proviene dall’esterno e che si propone di facilitare in ogni allievo una presa di coscienza, un auto-orientamento che conduca alla scoperta delle proprie inclinazioni, attitudini, interessi, qualità, al fine di conseguire il successo formativo.

L’attività di orientamento non si limita ad una sommaria categorizzazione che differenzia gli alunni, classificandoli tra chi è più propenso a proseguire gli studi e chi, invece, dovrebbe essere avviato al lavoro, con una generica indicazione dei possibili livelli scolastici, liceale, tecnico, professionale.

L’orientamento nelle scuole è simbolo di democrazia e civiltà, è presa di coscienza e consapevolezza che la scuola è crocevia di diritti inviolabili costituzionalmente garantiti, tra i quali il diritto all’apprendimento del discente al fine di conseguire il successo formativo, nel più ampio concetto di sviluppo umano ed economico e culturale dell’intero Paese.

Le ripercussioni di una scelta sbagliata da parte dell’alunno non riverbera i suoi effetti solo sulla vita del singolo alunno, ma sull’intero sistema di istruzione e formazione. Spesso un alunno approda nel passaggio tra il primo e il secondo grado in una nuova scuola con l’idea sognata di un indirizzo di studio che poco chiede a livello di performance. Sono scelte basate su stereotipi e schemi mentali obsoleti che l’alunno ha costruito prima ancora di intraprendere il suo percorso di studio. E se è vero che le profezie si autoavverano, difficilmente l’alunno cambierà il suo punto di vista, ritrovandosi da una realtà sognata, una previsione ingenua a richieste più avanzate.

Il compito di una pratica educativa di orientamento mira ad evitare tali meccanismi, schemi mentali difficili da demolire, che inevitabilmente condurranno ad innescare meccanismi di insuccesso scolastico, nel totale vuoto di un progetto di vita per l’alunno. Le riforme strutturali non bastano, così come risulta indubitabile che il nostro sistema di istruzione e formazione offre un panorama di offerte formative adeguata ai vari profili e ai bisogni formativi degli studenti. C’è da interrogarsi a questo punto quali percorsi intraprendere, nel tentativo di intravedere la soluzione adeguata al tasso di dispersione scolastica rilevato nel nostro paese. L’attività di orientamento nelle scuole del primo ciclo deve poter abbattere i pregiudizi comuni sulla gerarchia delle scuole, implementando e diffondendo la cultura della pari dignità culturale, educativa ed organizzativa delle scuole. Lo sviluppo della persona umana presuppone la scoperta e la valorizzazione durante il percorso di studi del bagaglio valoriale che lo accompagna, delle sue inclinazioni, attitudini e talento da scoprire, in vista del raggiungimento del successo formativo, chiara attuazione dell’art. 3 della nostra Costituzione che nell’ambito dell’istruzione non assume il significato di garantire una scuola uguale per tutti, ma un’istruzione secondo il talento di ciascuno.

L’attività di orientamento organizzata nelle scuole può essere costruita intorno alla mission di formazione degli alunni, che è propria del sistema di istruzione e formazione, basata sull’informazione orientativa e sulla didattica orientativa. Tale percorso ha l’obiettivo di fornire una serie di informazioni chiare e dettagliate sui possibili percorsi da intraprendere, in modo da sviluppare processi di auto-orientamento nell’alunno, che tenderà a scegliere consapevolmente il percorso di studi. Ulteriore tentativo sarà quello di depurare le scelte da potenziali condizionamenti di tipo affettivo-relazionale, di identificazione con i pari o di etichettamento a gruppi di coetanei. L’orientamento resta un bisogno avvertito lungo tutto l’arco della vita e l’alunno, maturata la scelta del percorso formativo, vorrà verificare la coerenza tra la scelta effettuata e il tipo di istituzione frequentato per costruire progressivamente il successo formativo.

Da qui la necessità di attivare un tutorato orientativo in vista della verifica della congruità della scelta compiuta. Il richiamo al lavoro integrato tra la scuola del primo ciclo e la scuola secondaria di secondo grado risulta fondamentale in questa fase, in vista di un ri-orientamento della scelta. Terminare il primo anno di studi del secondo ciclo rende l’idea di una scelta in linea con il proprio profilo; diversamente terminarlo in uno stato di incertezza o peggio, di insuccesso scolastico, spinge l’alunno a provare un senso di frustrazione che puo’ sfociare in condotte devianti.

Le scuole sono l’ambiente di apprendimento nel quale occorre prevenire e contrastare la dispersione scolastica. Le scuole per essere funzionali alla lotta contro la dispersione e agli abbandoni scolastici devono investire sulle potenzialità dei giovani e sull’obiettivo di far loro acquisire le competenze idonee a fronteggiare le continue richieste del mercato del lavoro, sempre più specifiche e complesse. Il sistema di istruzione e formazione deve riuscire ad adeguarsi ai continui mutamenti richiesti nel mondo del lavoro e delle professioni nonché dei contesti relazionali. Per un individuo che si ritroverà spesso a cambiare lavoro, ad utilizzare le proprie competenze in contesti diversi, in situazioni relazioni dinamiche, è richiesto lo sviluppo di competenze orientative volte all’inclusione.

L’acquisizione delle Career Management Skills, CMS, come sono definite nei documenti dell’UE le competenze di orientamento al lavoro, indica il possesso di competenze che forniscono a individui e gruppi modalità strutturate per raccogliere, analizzare, sintetizzare e organizzare informazioni in materia di istruzione e lavoro, nonché per prendere decisioni nei momenti di transizione.

Il decreto legge n.104/2013, convertito con modificazioni, dalla legge n. 128 del 2013, agli artt. 8 e 8 bis prevede il rafforzamento delle attività di orientamento nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado per sostenere gli alunni nell’elaborazione di progetti formativi, anche in collaborazione con le istituzioni locali. Seguiranno le Linee guida nazionali per l’orientamento permanente nell’anno 2014 con nota MIUR 4332, che costituiscono un documento di impegno a diversi livelli affinché l’orientamento assuma un ruolo strategico per l’intera società. L’apprendimento permanente ha lo scopo non solo di ridurre la dispersione scolastica ma di favorire l’occupazione attiva, la crescita economica e l’inclusione sociale. L’orientamento permanente abbraccia l’intero arco di vita dell’individuo e mira a favorire la capacità di orientare le proprie scelte in base alle proprie inclinazioni, utilizzando le proprie competenze nei diversi settori dell’istruzione, della formazione, del lavoro.

L’orientamento permanente inizia nell’ambito della scuola che assume un ruolo strategico di promotore dell’apprendimento permanente. Il ruolo svolto dalla scuola nella formazione dell’individuo richiede l’intervento di figure di sistema e di un processo di continua formazione dei docenti, nonché l’attivazione di forme di sensibilizzazione dei genitori, che svolgono un ruolo fondamentale nello svolgimento della funzione orientativa dei propri figli. Si propone inoltre la formazione di Centri interistituzionali per l’orientamento permanente, al fine di integrare i diversi sistemi esistenti. Le linee guida dedicano una sezione alla diffusione delle Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione in funziona orientativa, garantendo l’accesso alle tecnologie a tutti gli studenti in modo efficace ed inclusivo.

La didattica orientativa mira a guidare l’alunno verso scelte autonome ed è un modo di operare che riguarda tutti i docenti in modo trasversale e tutte le discipline.

La didattica orientativa induce l’alunno a progettare le proprie attività, ad analizzare la complessità delle diverse discipline, a ricercare l’interdisciplinarità tra le stesse, al fine di motivarlo a creare un collegamento tra il sapere e il mondo esterno, a diventare resiliente dinanzi alle difficoltà, a contenere la frustrazione nel caso di un insuccesso e a rispettare la diversità, facendo maturare la consapevolezza che non esistono scelte universali o modelli da imitare. La didattica orientativa promuove nell’alunno la scoperta di nuovi talenti, alternando la omeoresi alla omeostasi, al fine di creare uomini liberi di pensare e di sviluppare un pensiero critico. Il metodo che può favorire la didattica orientativa è la didattica laboratoriale e di gruppo che abitua gli alunni a lavorare in modo cooperativo. Le esperienze maturate nei percorsi di alternanza scuola-lavoro, gli esperti di settore nelle scuole, le visite nelle aziende, potranno consentire lo sviluppo della capacità di maturare decisioni in situazioni reali o simulate.

La didattica orientativa mira a far conseguire all’allievo le competenze orientative generali, tramite le discipline del curricolo. La didattica orientativa mira a valorizzare l’aspetto formativo delle discipline e a costruire percorsi di studio multidisciplinari. In tal modo l’alunno tramite l’apprendimento significativo delle discipline acquisisce l’auto-orientamento, inteso come presa di coscienza delle proprie attitudini, inclinazioni e interessi. Le azioni di orientamento mirano, invece, a far acquisire all’allievo competenze orientative specifiche. Occorre stabilire quali risorse le discipline possono mettere a disposizione e quali sono le risorse che possono servire a costruire nella persona le competenze orientative.

Le discipline diventano lo strumento per la didattica laboratoriale, che si presta alla problematizzazione e alla costruzione di un sapere significativo in grado di costruire competenze orientative generali, propedeutiche alle competenze orientative specifiche, di sviluppo e monitoraggio.

L’orientamento, in un contesto socio-lavorativo in continuo cambiamento, non è più solo lo strumento per gestire la transizione tra scuola, formazione e lavoro, ma assume un valore continuo nella vita di una persona dando l’opportunità in ogni momento, di identificare le proprie capacità, le proprie competenze e interessi. Questo progetto propone un percorso di conoscenza di sé e della realtà che ha inizio nella scuola dell’infanzia e trova una sua definizione più concretizzata nei tre anni di scuola secondaria di primo grado, al termine dei quali i ragazzi dovranno confrontarsi col processo di scelta della scuola secondaria di secondo grado. Le attività di orientamento, qui proposte, mirano a portare i ragazzi a scegliere ciò per cui sono disposti a investire energia, tempo, interessi, talenti, valorizzando anche le competenze acquisite al di fuori dei percorsi dell’istruzione.

 

Sulla base di queste riflessioni il gruppo di lavoro si è preoccupato di individuare le competenze orientative da svilupparsi nell’arco di tutta l’esperienze scolastica dello studente dai 3 ai 14 anni e le ha classificate in sette gruppi (uso delle informazioni, gestione dei problemi, capacità organizzative, atteggiamenti metacognitivi, consapevolezza metaemozionale, capacità relazionali e abitudine a decidere). Inoltre è stato elaborato un dossier per l’analisi della situazione dell’alunno per l’individuazione delle disposizioni poste a finalità del Progetto Pedagogico e la costruzione di mappe logico disposizionali. La rappresentazione grafica di disposizioni e sotto disposizioni nel successivo passaggio da un ordine all’altro dell’IC di Roncade-Monastier, offrirà ai docenti la possibilità di impadronirsi di preziose informazioni sulle potenzialità degli alunni, di farle emergere nonché di prevedere possibili percorsi individualizzati e personalizzati per sviluppare il talento degli alunni.

FINALITÀ GENERALI

❖ Promuovere il benessere dei ragazzi, facilitando la conoscenza del Sé e la valorizzazione dell’Io altro da Sé.

❖ Favorire negli alunni il processo di costituzione identitaria per iniziare un cammino di scoperta delle proprie attitudini, inclinazioni e talento.

❖ Far capire ad ogni alunno che può essere parte attiva del suo processo di crescita, del suo futuro ruolo nella società, della sua piena e felice esistenza nel mondo.

❖ Offrire occasioni che stimolino la partecipazione attiva dell’alunno e il rinforzo motivazionale per mezzo di esperienze di apprendimento diversificate.

❖ Favorire l’inserimento, individuando ed esplicitando eventuali elementi di disagio e aiutando a risolvere i conflitti relazionali.

❖ Rafforzare basilari processi di apprendimento e favorire l’acquisizione da parte degli alunni di un efficace metodo di studio.

❖ Guidare l’alunno, in collaborazione con la famiglia, verso una scelta adeguata rispetto agli interessi e alle attitudini o qualità posseduti.

❖ Favorire la conoscenza dei percorsi scolastici e formativi attraverso lo sviluppo di azioni integrate con le scuole secondarie del territorio, l’organizzazione di incontri ed attività che consentano di valorizzare e mettere in comune le risorse disponibili.

❖ Attivare percorsi di ricerca-azione per la costruzione di strumenti di individuazione delle potenzialità.

❖ Sviluppare percorsi che prevedano nuove forme di partecipazione alla vita della scuola di alunni, famiglie, associazioni ed enti del territorio.

 

DESTINATARI

Il progetto vede coinvolti:

❖ gli alunni della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria, della Scuola Secondaria di primo grado con particolare coinvolgimento delle classi ponte e delle classi terze della Secondaria;

❖ i genitori e gli insegnanti degli alunni;

❖ la governance territoriale, enti locali, associazioni e i Comitati dei genitori.

 

TEMPI

Ottobre – Maggio

Il progetto ha un carattere ricorsivo nell’arco dell’anno scolastico.

 

MODALITÀ

1. Etero-orientamento in entrata: dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria.

2. Auto-orientamento in uscita: Scuola Secondaria.

 

1. La Scuola dell’Infanzia, attraverso l’attivazione di percorsi mirati alla progressiva crescita personale, può iniziare a promuovere nel bambino capacità progettuali che consentono la conquista di una maggiore sicurezza di sé, non tanto attraverso un progetto specifico di orientamento quanto, piuttosto, con la costruzione di un percorso teso a orientare il bambino alla conoscenza delle prime forme di cittadinanza attiva. In questa fascia di età il bambino vive la continua scoperta ed esplorazione del mondo che lo circonda e necessita pertanto dalla capacità di orientarsi in esso. Nella Scuola dell’Infanzia saranno perseguiti obiettivi quali:

❖ Il sostegno del bambino nel suo primo distacco dalla famiglia;

❖ Il rafforzamento della fiducia in sé stessi;

❖ La guida nella scoperta del nuovo ambiente;

❖ Il sostegno nella costruzione di un rapporto positivo con i compagni e con gli adulti;

❖ L’avvio ad una autonomia progressiva.

Nella Scuola dell’Infanzia verrà aperto un dossier sul bambino che accompagnerà il suo sviluppo dai 3 anni fino ai 14 anni. Tutti i docenti dell’Istituto Comprensivo saranno investiti dalla responsabilità di individuare un profilo iniziale del bambino che verrà aggiornato in occasione dell’inizio dell’anno scolastico successivo, in raccordo con i dati dello screening degli alunni, raccolti ed attentamente elaborati dalla referente della Funzione Strumentale sull’inclusione, psicologa, Dott.ssa Lugato. La raccolta dei dati clinici che emergono dallo screening saranno analizzati e integrati con le osservazioni mirate e puntuali compiute dai docenti nel corso dell’anno scolastico. Alla fine della scuola dell’Infanzia i dati contenuti nel fascicolo personale dell’alunno saranno restituiti ai docenti della scuola primaria e, al termine della primaria, ai docenti della secondaria, in un’ottica di continuità. In questo modo si intende consentire un intervento mirato sulle abilità sviluppate dal singolo alunno, verso una progressiva conoscenza del bambino e delle sue inclinazioni. In tal modo la scuola potrà delineare, in stretta collaborazione con le famiglie, un profilo educativo – pedagogico personale che consentirà di approntare un valido progetto pedagogico che accompagni l’alunno fino ai 14 anni nella scoperta del proprio talento.

2. Nell’ottica unitaria dell’Istituto Comprensivo, l’etero-orientamento è finalizzato quindi all’acquisizione dell’auto-orientamento dell’alunno, che dovrà compiere le proprie scelte di studio in base alla conoscenza del proprio talento, che sarà svelato nel corso del segmento 3-14 anni. Un’attenzione particolare verrà riservata, infine, al profilo dell’autonomia e della responsabilità dell’alunno, in linea con quanto previsto dal profilo in uscita dell’alunno al termine del primo ciclo d’istruzione. Il progetto prevede di:

  • attivare apprendimenti significativi in continuità e sviluppare positivi atteggiamenti motivazionali, soprattutto negli alunni con BES;
  • programmare “giornate di orientamento” in loco mettendo a disposizione appositi spazi per la presentazione dei diversi indirizzi scolastici (Open Day) per le classi ponte e in uscita;
  • valorizzare le attitudini personali degli alunni per la formulazione del consiglio orientativo;
  • migliorare il grado di benessere a scuola di alunni, del personale e come ricaduta delle famiglie;
  • migliorare la capacità di inclusione da parte dell’istituto;
  • promuovere il benessere dei ragazzi, facilitando la conoscenza del Sé e la valorizzazione dell’Io altro da Sé;
  • favorire negli alunni il processo di costituzione identitaria per iniziare un cammino di scoperta delle proprie attitudini, inclinazioni e talento;
  • far capire ad ogni alunno che può essere parte attiva del suo processo di crescita, del suo futuro ruolo nella società, della sua piena e felice esistenza nel mondo;
  • offrire occasioni che stimolino la partecipazione attiva dell’alunno e il rinforzo motivazionale per mezzo di esperienze di apprendimento diversificate;
  • favorire l’inserimento, individuando ed esplicitando eventuali elementi di disagio e aiutando a risolvere i conflitti relazionali;
  • Rafforzare basilari processi di apprendimento e favorire l’acquisizione da parte degli alunni di un efficace metodo di studio;
  • Guidare l’alunno, in collaborazione con la famiglia, verso una scelta adeguata rispetto agli interessi e alle attitudini o qualità posseduti;
  • Favorire la conoscenza dei percorsi scolastici e formativi attraverso lo sviluppo di azioni integrate con le scuole secondarie del territorio, l’organizzazione di incontri ed attività che consentano di valorizzare e mettere in comune le risorse disponibili;
  • Sviluppare percorsi che prevedano nuove forme di partecipazione alla vita della scuola di alunni, famiglie, associazioni ed enti del territorio.

 

Scheda progetto d’Istituto “Orientiamoci… Cosa faremo da grandi?” – Progetto d’Istituto sull’orientamento dai 3 ai 14 anni

 

 

Obiettivi

L’attività di orientamento è un processo di formazione inteso come etero-orientamento che proviene dall’esterno e che si propone di facilitare in ogni allievo una presa di coscienza, e come un auto-orientamento che conduca alla scoperta delle proprie inclinazioni, attitudini, interessi, qualità, al fine di conseguire il successo formativo.

Luogo

VIA VIVALDI 30

VIA VIVALDI 30

Responsabile

Partecipanti

Il progetto vede coinvolti:

  • gli alunni della Scuola dell’Infanzia,
  • gli alunni della della Scuola Primaria
  • gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado
  • i genitori e gli insegnanti degli alunni;
  • la governance territoriale, enti locali, associazioni e i Comitati dei genitori.